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Nei boschi di Quisisana, nella curva subito dopo l´agriturismo, qualcuno si è appena “divertito” ad ammazzare due cani, stavolta a colpi di accetta. Un terzo, sanguinante, appena vede i volontari dell´Adda, fugge tra gli alberi delle colline di Castellammare, ormai spaventato da qualsiasi essere umano. I volontari, che arrivano anche da altre zone della Campania, stanno ancora cercando di recuperarlo. Un quarto cane, un meticcio cucciolo, ha una profonda ferita ed è immediatamente soccorso. C´è un serial killer dei cani, ma ora su questo caso indaga la Procura di Torre annunziata. Ad aprire l´inchiesta è lo stesso procuratore aggiunto Raffaele Marino.
(Adotta un Amico Begins – L’Eco della Riviera – 18/03/2010)
Perché tutta questa violenza contro i cani randagi?». Se lo chiede Rosaria Boccaccini, presidente della sezione stabiese dell´Adda (Associazione per la difesa dei diritti degli animali), all´indomani dell´ultima atroce strage di cani randagi.
Venerdì sera arriva la telefonata di un cittadino: «Fate presto, è successo di nuovo». La scena è raccapricciante.
Nei boschi di Quisisana, nella curva subito dopo l´agriturismo, qualcuno si è appena “divertito” ad ammazzare due cani, stavolta a colpi di accetta. Un terzo, sanguinante, appena vede i volontari dell´Adda, fugge tra gli alberi delle colline di Castellammare, ormai spaventato da qualsiasi essere umano. I volontari, che arrivano anche da altre zone della Campania, stanno ancora cercando di recuperarlo. Un quarto cane, un meticcio cucciolo, ha una profonda ferita ed è immediatamente soccorso. C´è un serial killer dei cani, ma ora su questo caso indaga la Procura di Torre annunziata. Ad aprire l´inchiesta è lo stesso procuratore aggiunto Raffaele Marino.
«L´ultima strage – racconta la Boccaccini – era avvenuta appena venti giorni fa». I volontari dell´associazione, sempre a Quisisana, trovarono dieci cani morti per avvelenamento, tra questi uno padronale, mentre un undicesimo è stato salvato. La situazione di intolleranza verso i randagi è inspiegabile, soprattutto in una zona quasi disabitata come quella a ridosso dei boschi del Faito. «Ma la situazione è grave in tutta Castellammare – denuncia l´Adda – perché anche in villa comunale diversi cani sono stati avvelenati e colpiti con spranghe. Addirittura, un´altra meticcia è stata marchiata a fuoco. Senza parlare dei tanti cani investiti. Una vera e propria carneficina, nonostante si tratti di cani buoni, dolcissimi, abbandonati, che i volontari dell´associazione curano ed alimentano, a proprie spese, quasi quotidianamente. Per questo chiediamo, per l´ennesima volta, un controllo sul territorio da parte delle forze dell´ordine e del Comune, che deve trovare una soluzione vera al problema del randagismo». Notizia tratta dal quotidiano “la Repubblica”
Ormai per chi si impegna ad aiutare gli animali bisognosi, le questioni nel Meridione sono famose. Si tratta proprio di un’altra realtà che fortunatamente qui nella nostra provincia non arriva spesso a tali punti di atrocità e ferocia, o perlomeno non arriva alle nostre orecchie. La situazione nel Sud Italia è veramente tragica e terrificante non solo per le azioni di veri e proprio pazzi che sfogano le loro follie su animali indifesi, ma anche relativamente ai famosi canili lager che continuano ad esistere oppure ai branchi di randagi che vagano per le strade anche nel centro delle città e nessuno riesce a risolvere queste problematiche, benché il responsabile penalmente per gli animali senza padrone è il Sindaco del comune nel cui territorio transitano questi animali. La situazione è davvero agghiacciante.
(Adotta un Amico Begins – L’Eco della Riviera – 18/03/2010)